This post is also available in: Español (Spagnolo)English (Inglese)
Ciao Guerrier@!
Continuamo nella nostra lotta con più storie dei nostri Guerrieri In Azione, I nostri G.E.A, in questa occasione: i meditatori.
Sapete? I pochi giorni che sono potuta uscire dall’ospedale tra giugno e luglio, quando sono andata in spiaggia, sono stati tra i momenti migliori della mia vita. Tra altre cose, é stata la prima volta che ho visto il mare: tanto inmenso, bello ed enigmatico, guardandolo puoi dimenticarti di tutti i problemi. Per un momento incluso mi sono dimenticata della Glicogenosi! Nonostante in realtà la malattia non mi dà tregua e un momento dopo avevo già il glucometro misurandomi il livello di glucosio nel sangue..vebbeh é stato bello il poco che é durato! 🙂
Durante le brevi uscite in passeggiata marittima, ero super emozionata. Tutto é stato un’infinità di scoperte: persone, animali, alberi, fiori, colori, l’imbrunire, l’alba, nuovi odori… Io lì toccando tutto ciò che potevo ed i miei genitori preoccupati per la neutropenia e le possibili infezioni, pulendomi le mani in ogni momento, ma senza privarmi di questa gioia. Mi piacerebbe avere provato anche nuovi sapori. Con questo della dieta ristrettissima – ma soprattutto della mia difficoltà di mangiare per bocca (sono sempre sazia e poi, non ho fatto il passaggio alla bocca ma dalla tetta alla sonda!) – sapete quanto sia limitata in questo senso, però mi sono cimentata in più d’un micro-assaggio… anche se a volte poi vomitavo e mamma e papà dovevano correre ogni volta a misurarmi il glucosio e preparami un biberon per sonda per rimpiazzare il perduto… vabbeh, ma il pesce per esempio, che buono!
Allora dicevo, io passeggiavo con la faccia sorpresa che potete vedere nelle foto, scrutando il mondo dal mio Ninamovil, avanti, dietro, sopra, sotto.. mi mancava tempo… ed occhi. Mi ha richiamato l’attenzione che c’era molta gente che guardava in basso. Camminando, seduta, perfino correndo o in automobile. Io mi domandavo: con tutte le cose e persone belle che ci sono da guardare, perché guardano in basso?
In Spagnolo, una delle mie due lingue madre, esiste la parola “cabizbajo” che vuol dire “a testa bassa”, “rattristato”. Dalla mia limitata esperienza di bebè di dieci mesi io avevo capito che “cabizbajo” si usava per indicare persone a testa bassa per ragioni di tristezza, preoccupazioni e cose non molto positive. Tuttavia, loro sembravano un nuovo modello di “cabizbajo” perché alcuni di loro ridevano… Io non capivo niente. Quindi mi sono resa conto che avevano una cosa tra le mani, una specie di apparato con un schermo sul quale passavano le dita. Allora, di nuovo, un’altra “auto-domanda”: Che cosa ci sarà mai in quell’apparato che la gente lo guarda tanto? Con il mare, l’imbrunire, le espressioni della gente che sono così belle.. uno schermo?! Mah, sarà forse che sono ancora molto piccola per capire queste cose… Io che sogno di poter avere giornate e tempo per guardare, vedere, toccare..
Infine, l’ultima impresa dei G.I.A:
Mentre tanta gente va di fretta e correndo da tutte parti senza aver tempo per le cose che importano veramente, o vivendo realtà parallele attraverso schermi, i G.I.A. meditadori hanno preso il loro tempo per l’introspezione, l’essere coscienti del momento presente ed anche solidali coi bambini in difficoltà. Hanno organizzato una sessione di meditazione nella quale parte delle entrate riscosse sono state destinate alla ricerca Glicogenosi 1b.
¡GRAZIE MILLE G.I.A. MEDITATORI!
Guerrier@, se avete voglia di organizare un’attività di una disciplina simile o di sport, concerti, conferenze…etc. non abbiate dubbi a scrivermi!
NinAbbracci per tutti e baci alla Zia Nonna Merce, Zia Laura, Enrique, Isabel e a tutti i meditatori che hanno participato 🙂